ANNA NAPOLI
Vive e lavora a Montespertoli, Firenze, Italia.
ANNA NAPOLI nasce a Castel di Lucio, antico paese normanno, sui Nebrodi, in Sicilia, dove trascorre la sua prima infanzia fino a 9 anni. Per ragioni di lavoro dei genitori lascia la sua terra nativa. Studia a Firenze, Milano, Zurigo, Stamford.
L’amore per l’arte l’ha spinta a prendere i pennelli in mano, e da autodidatta, negli anni questa passione si è trasformata in ricerca pittorica.
Ha coltivato assiduamente l’espressione artistica nel disegno, nella tecnica del pastello e successivamente nell’acrilico ed olio.
Le sue opere sono presenti in permanenza in istituzioni pubbliche come il Museo Civico Castelluzzo Sez Arte Contemporanea di Castel di Lucio (ME) con 12 opere, presso Istituti di Cultura Italiana all’estero (Bruxelles e Colonia), presso il Comune di Firenze Quartiere IV e collezioni private sia in Italia che all’estero. Ha realizzato mostre personali ed ha partecipato a concorsi di pittura nazionali ed internazionali ottenendo alcuni premi importanti e segnalazioni della critica. Tra le più’ importanti nel 2010 personale a Villa Voegel a Firenze patrocinata dal Comune di Firenze, nel 2012 personale a Bruxelles presso l’Istituto di Cultura Italiana, nel 2013 a Colonia presso Istituto di Cultura Italiana, nel 2018 personale a Castel di Lucio (Messina), nella sala Consiliare “Paolo Borsellino” e ad Empoli presso Palazzo Ghibellino, nel 2019 personale a Limite sull’Arno presso il Gruppo Culturale Fornace Pasquinucci.
Ha il suo Studio d’Arte a Montespertoli in Provincia di Firenze sulle colline toscane.
Il primo amore, a livello pittorico, sono stati i pastelli, gessetti che trova eccezionali. Si è espressa per tanti anni in maniere semplice, agile, veloce e molto luminosa, legata più alla natura emotiva del segno piuttosto che alla riproduzione dell’oggetto materiale” (G. Lenti) .
Le serie fatte a pastello sono: « La stagione dei Cardi », « Le ferite del tempo », « Le mie bambole », « Studio di mani con rosa », « Monamour », “Fiori del mio giardino”, “Nature morte” , alcune opere di “Atmosfere Mediterranee”.
Successivamente ha iniziato a lavorare con l’acrilico e l’olio. Ha avuto la possibilità di formulare nuove trasparenze di colore creando la materia degli oggetti attraverso vari strati di pigmenti; cio’ le ha permesso di ottenere effetti vibranti . (G. Lenti). Le serie fatte ad acrilico e ad olio (alcune opere ad acrilico ed altre ad olio) sono « Atmosfere Mediterranee » e “Gente dei Nebrodi, gente di Sicilia”, “Piccoli paesaggi toscani” .
All’inizio l’arte di Anna Napoli è stata ispirata dalla regione natale, la Sicilia (il mare, le barche, i colori dell’entroterra, l’architettura, la gente del luogo, soprattutto persone anziane).
Negli ultimi anni, dal 2014 ad oggi, è coinvolta in un nuovo linguaggio pittorico sia per la forma che per i contenuti. Serie sulle quali sta lavorando attualmente sono il “Il Cantico dei Cantici o canto del re salomone”,
“Soggetti vari”, “Autobiografici” , “Toscana Magica” e “Genius Loci Trinacria”.
DAL 2021, oltre a continuare a dipingere dirige e organizza il Museo Civico Castelluzzo a Castel di Lucio (Messina).
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tel mobile +39335393889
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Opere
Critiche d'arte
ANNA NAPOLI “REALTÀ DEL SOGNO”
Il cognome svia dall’esatta origine dell’artista; Anna Napoli nasce a Castel di Lucio, un borgo caratteristico arroccato sul crinale di uno sperone dominante il torrente Tusa, in provincia di Messina. La sua permanenza in questo paese si limita a 9 anni, un tempo che seppure breve, lascerà in lei una traccia indelebile.
Il suo avvicinamento alla pittura è fermentato da un impellente bisogno di esprimersi, non supportata da studi specifici, trova nella sua caparbietà e talento la molla per sperimentare ogni tecnica, al fine di raggiungere un risultato per lei soddisfacente, lo sforzo è grande, ma sente di avere dentro quel fuoco che passo dopo passo la porterà a realizzare il suo intimo desiderio.
Da una prima visione del suo ciclo pittorico, non si può non considerare una involontaria traccia che viene dal passato, seppure con suggestioni diverse, c’è un’idea, un rimando seppure parziale, alle opere di un grande maestro dell’Espressionismo tedesco: James Ensor (Ostenda 1860-1949), artista che enfatizzava con le sue maschere carnevalesche, la natura grottesca e ridicola dell’umanità.
Anna Napoli rispetto all’artista appena citato ne rimanda il ricordo, ma non ha bisogno di esasperare il messaggio (come Ensor) raffigurando soggetti macabri e fortemente grotteschi, il suo rapporto con l’espressione onirica è orientata verso una naturale positività, i suoi soggetti non lesinano il sorriso, l’azione burlesca e le sue maschere sono per la maggioranza portatrici di buonumore e ottimismo.
Quel pizzico di sicilianità che pervade il suo cuore, apporta una carica coloristica alle sue opere che ci riporta alla calura del sole siciliano, ai fichi d’india maturi e ai pomodori lasciati fuori ad essiccare. Vi si ritrova la tradizione dei Pupi con le posture tipiche di quelle marionette, nate per raccontare la storia di un popolo antico e ricco di tradizioni; di storie parliamo, perché questo è l’intendimento di Anna, storie che raccontano il suo circostante, ma principalmente la sua esperienza di vita.
Sono tre le terminologie che possiamo applicare alla sua arte: SIMBOLISMO, ESPRESSIONISMO e SURREALISMO.
SIMBOLISMO, in quanto nei suoi dipinti esiste la metafora, l’indicazione simbolica di quello che l’artista vuol dire presentandola come possibilità.
ESPRESSIONISMO, nella considerazione che i quadri di Anna Napoli, più che dare somiglianza al soggetto, ne fanno intravedere una lettura più interiore, umorale, emozionale, la sua intenzione è quella di descrivere la sua anima e il suo pensiero nei confronti dell’umanità che circonda la sua vita.
SURREALISMO, quello di Anna è un percorso che fa del fattore onirico la ragione dell’essere donna e artista; il suo immaginario di fatti e persone, dilata la mente in ogni direzione possibile unendo alla capacità di sognare una spiccata immaginazione e fantasia.
“Realtà del Sogno” questa potrebbe essere la definizione della sua arte, uno spazio tutto suo che negli anni l’artista è stata capace di ritagliarsi non senza una certa originalità, un mondo fantastico dov’è possibile leggere gli aspetti della sua vita con ottiche diverse, dilatate, senza schemi determinati dalle consuetudini, una libertà espressiva che le dà la possibilità di descrivere totalmente se stessa e il suo rapporto con gli altri.
La strada è tracciata e l’augurio che mi sento di fare all’ancor giovane artista, è quello di perseverare e conservare la libertà intellettuale che contraddistingue il suo lavoro, l’entusiasmo creativo, il piacere di descriversi e cosa più importante, il non smettere mai di sognare.
Buon’arte Anna Napoli.
Lorenzo Pacini
Critico d’Arte
Dicembre 2022