Maria Micozzi è nata a Tolentino, nelle Marche, vive ed opera a Milano. Intellettuale di formazione classica e scientifica, il suo lavoro la conduce sui temi della complessità di Prigogine e Morin e sulla denuncia dei paradossi. Non ha frequentato scuole d’arte. Sperimenta soluzioni tecnico-formali inedite con l’utilizzo di materiali elementari. Il luogo della sintesi è sul piano della composizione. “Nella sua opera orientata ad una visione sistemica del mondo, […] la dimensione fantastica scaturisce dalla complessità labirintica delle infinite relazioni possibili[…]. In questo suo anelito alla ricomposizione formale della totalità […] vengono meno le rigide e schematiche contrapposizioni tra figurazione e astrazione[..] delineando così nuove possibili connessioni e relazioni.” (Giuseppe Vannucci). L’opera della Micozzi ha suscitato interesse da parte di molti critici tra cui Pierre Restany, Giorgio Di Genova, Vladimiro Zocca, Paolo Levi, Federico Zeri, Rossana Bossaglia, Floriano De Santi.