Nella riflessione filosofica del concetto di Realtà, avvertiamo nel profondo un senso di inadeguatezza, per non dire smarrimento. Questo perché nel nostro intimo, forse anche inconsciamente, percepiamo la relatività di tutto ciò che i Sensi traducono e riportano nei labirinti della Mente che valuta le cose, sempre in bilico fra stati emozionali, passionali, ed evidenti limiti della comprensione logica. Ci accorgiamo, allora, che tutto passa attraverso un filtro imponderabile che, sovente, può renderci insicuri. Perché, più che i fatti, esiste l’interpretazione soggettiva degli stessi. Ciò che noi chiamiamo Realtà pare così sul punto di negarsi, perduta in parallelismi dimensionali che ci fanno ritenere come tutto sia molteplice anche se intimamente connesso. Tuttavia, questa condizione rappresenta per l’artista un’inesauribile fonte immaginativa cui attingere per espandere le frontiere della propria avventura espressiva ed umana. Si delineano così scorci e frammenti imprevedibili di vita ‘impensata’ e, ben presto, ci rendiamo conto che siamo qui ma potremmo essere anche altrove, e tutto può essere messo in discussione. Ma, come suggerisce il titolo della mostra, sono proprio queste ‘discussioni’ intime e soggettive ad interessarci, ovvero i cosiddetti modi di vedere non solo il mondo fenomenico ma anche ciò che si colloca aldilà della percezione convenzionale.
ESPONGONO:
Nicoleta Iuliana Badalan, Grazia Barbieri, Francesco Campanella, Elena Faleschini, Fabiano Fiorin, Mia Matteini, Rossano Oliveti, Lucia Paravano, Gaetana Tania Pennestrì, Gino Maria Sambucco
Ingresso libero