Il titolo della mostra, UnReal Worlds, vuol suggerire la straordinaria capacità degli artisti di creare mondi svincolati dalla realtà convenzionale secondo un criterio connesso non tanto al ‘vedere’ quanto al ‘sentire’. Il termine realtà, derivante dall’etimo latino res (=cosa), ci riporta alla dimensione terrena del concreto, del visibile. Ecco che rappresentare ciò che non è reale significa compenetrare le ragioni di un oltre che nell’arte contemporanea spesso è sinonimo di linguaggio senza forma precostituita (informalità), dimensione irrituale ed inattesa propria di una logica astratta che pure l’artista percepisce distintamente dentro di sé, aldilà di ogni pacificante dato oggettivo. E sono proprio queste inedite interpretazioni, queste verità soggettive, a suscitare in noi le indefinibili meraviglie che dimostrano ancora una volta che l’arte di contenuto, priva di facili mistificazioni, può ancora trovare spazio nel panorama contemporaneo.
I curatori
Giancarlo Bonomo | Raffaella Ferrari